Un incontro toccante e carico di significato si è svolto questa mattina al Polo universitario della Asl di Brindisi, dove gli studenti dei corsi di Infermieristica e Fisioterapia hanno avuto l’opportunità di ascoltare la testimonianza di vita del colonnello Carlo Calcagni, ufficiale del Ruolo d’Onore dell’Esercito italiano.
Calcagni, la cui storia è segnata da una lotta continua contro una grave patologia multiorgano causata dall’esposizione a metalli pesanti durante una missione di pace in Bosnia nel 1996, ha parlato ai futuri professionisti sanitari con parole di incoraggiamento e ispirazione. "La mia esistenza è stata attraversata da sofferenze e ostacoli, ma anche da una straordinaria forza interiore e dalla speranza. Prendersi cura dei pazienti è una vera e propria missione: il lato umano è essenziale, serve sempre un sorriso, una carezza".
L’incontro, moderato dalla professoressa Gabriella Chionna, direttore didattico del corso di laurea in Fisioterapia, ha visto la partecipazione del direttore generale della Asl, Maurizio De Nuccio, e della professoressa Gabriella Guida, presidente interclasse Brindisi-Lecce dell’Università degli Studi di Bari.
Nel corso dell’evento è stato proiettato il docufilm "Io sono il colonnello", diretto da Michelangelo Gratton, che racconta la straordinaria storia di Calcagni: pilota di elicotteri e paracadutista della Folgore, dopo la diagnosi della malattia ha trovato nello sport una nuova sfida, diventando atleta paralimpico e distinguendosi in discipline come il ciclismo e il canottaggio.
"Le cicatrici che porto sul mio corpo – ha detto con emozione – sono le medaglie delle battaglie che ho combattuto. Oggi metto la mia esperienza a disposizione degli altri per dimostrare che, anche nelle difficoltà, la volontà può fare la differenza".
Parole che hanno lasciato il segno negli studenti e nei docenti presenti. "La sua storia – ha sottolineato Gabriella Guida – non è solo una lezione di vita, ma anche un richiamo ai valori fondamentali di rispetto, amicizia e famiglia".
A chiudere l’incontro, il direttore generale della Asl, Maurizio De Nuccio, che ha consegnato una targa al colonnello Calcagni, definendolo un esempio straordinario di "forza, coraggio e resilienza".